Il TESEM (Osservatorio per le Tecnologie e Servizi per la Manutenzione del Politecnico di Milano) ha definito una scala da 1 a 5 per stabilire il GML, indice che definisce il livello di Maturità di un’azienda in ambito Manutenzione dei processi e degli impianti.

Il Maturity Level 5 o ML5 è il livello al quale i processi vengono gestiti garantendone il miglioramento continuo; al livello ML1 non c’è praticamente alcun tipo di controllo sul processo.

Tra i due ci sono diverse sfumature, ma è interessante soffermarsi sulla distribuzione delle azienda campione (selezionate tra diversi settori per fornire un quadro d’insieme completo): solo il 2% in Italia ha raggiunto il massimo livello di Maturità contro il 16% di chi non effettua alcun tipo di attività in merito.

In ogni caso il 79% delle aziende in Italia è sotto l’ML4 e Il 37% non ha nemmeno contemplato la mansione di Ingegneria di Manutenzione (IdM): in questi casi l’analisi dei guasti viene svolta saltuariamente, senza procedure standard, senza l’utilizzo di indicatori di affidabilità e performance.

Viene sollevato dall’Osservatorio un altro spunto interessante: sono proprio le Aziende con processi gravosi per i macchinari (es. metalmeccanico), che più avrebbero da guadagnare nell’implementare Sistemi di Asset Management, a risultare più restie all’utilizzo di queste tecnologie.

La sensibilizzazione del Management al fine di affinare le pratiche aziendali in ambito manutenzione è alla base perché, solo se supportata dalle sfere dirigenziali e integrata nell’intero processo, l’innovazione tecnologica può portare effetti positivi rendendo più efficiente la “filiera”.

L’utilizzo di un CMMS o di muduli ERP (Computerized Maintenance Management System) risulta essere una strategia vincente, ma parallelamente deve crescere la Maturità Aziendale: in alternativa la terziarizzazione di questi servizi può avvenire in vari modi ma si ritiene che la conoscenza dell’impianto sia uno dei parametri più influenti dal quale è difficile prescindere.

 

 

L’osservatorio TESEM ha in conclusione evidenziato come in Italia la crescita del numero di progetti in ambito Asset Management sia davvero troppo esigua rispetto ai nostri colleghi Europei, soprattutto nel Nord Europa: che la MANUTENZIONE PREVENTIVA e PREDITTIVA siano la migliore fonte di investimento per migliorare PROCESSI CONSOLIDATI è già chiaro a molti.

Non a caso SERVITECNO da oltre un decennio distribuisce in Italia IDUS, la piattaforma CMMS più utilizzata in Svezia (suo paese di origine) e tra le più diffuse nel vecchio continente.

Perché bisogna impegnarsi in un’attività del genere? Quanto risparmio può portare? Altri spunti la prossima settimana. Intanto ecco i RISULTATI PERSEGUIBILI TRAMITE LA MANUTENZIONE PREDITTIVA.

  • Continuità di funzionamento dei processi produttivi non gravati da eccessive e costose riserve/scorte,
    • Riduzione delle perdite di produzione per fermate accidentali
    • Aumento della vita residua dei componenti di macchina,
    • Riduzione degli interventi non ancora necessari,
    • Miglioramento dei fattori ambientali (rumore, inquinamento, consumo di energia)
    • Riduzione dei costi di manutenzione rispetto al metodo della manutenzione periodica o a tempo definito.

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