Sabato 20 novembre Eraldo Tieghi, mio padre e fondatore di ServiTecno, avrebbe compiuto 100 anni.

Era nato infatti a novembre del 1920. E’ stato un “imprenditore sui generis”: ha iniziato fin da giovane a pensare e sviluppare aziende “innovative”, ma anche nella maturità ed ancora più avanti nell’età ha permesso a molti dei suoi collaboratori di “mettersi in proprio”, indicando con l’esempio la strada da seguire, dispensando preziosi suggerimenti e “consigli a richiesta” e permettendo loro di fare esperienza nella “sua scuola”.

Anch’io ho imparato alla “sua scuola”: conoscendolo, da “figlio del padrone” non mi sono mai aspettato “una mano in più”, mi ha trattato, in Azienda, come uno dei suoi (tanti) collaboratori che poi hanno avviato una loro attività. A metà anni ’80, ho deciso di rilevare da lui le quote (pagandole a rate) di ServiTecno, ove anni prima, ero entrato durante l’ultimo anno di università ed ove ho fatto le mie prime esperienze da apprendista, di “lavoro vero”.

E questo era il suo “credo”, che tengo come prezioso insegnamento: se ricevi un’azienda gratis “in regalo”, poi non gli dai il valore e l’attenzione che merita.

Eraldo Tieghi, insieme al fratello Vittorio, ha fondato ServiTecno nel 1979. Proprio in questi giorni, l’anno scorso (2019, sembra un sacco di tempo fa!) abbiamo festeggiato con tutti i nostri collaboratori i primi 40 anni di attività: per un’azienda che vende “prodotti di tecnologia evoluta per l’industria” è sicuramente un bel traguardo!

Per meglio descrivere il Dott. Eraldo Tieghi / Imprenditore (in Azienda tutti lo chiamavano “il DET”), preferisco lasciare spazio a quanto contenuto in un capitolo del libro “Uomini e Strumenti – 50 anni di strumentazione in Italia” scritto da G.Mezzalira qualche anno fa, per conto del GISI.

Mi sono solo permesso di integrare il testo, con alcune mie note e piccole correzioni, che spero possano dare un pizzico di maggiore sapore al racconto.

La storia dei Tieghi “imprenditori” si intreccia con l’Italia del dopoguerra

Non si può parlare di Eraldo Tieghi, senza parlare del fratello Vittorio e soprattutto senza ricordare l’altro fratello, Giulio.

La storia strumentistica dei tre fratelli, insieme a quella dell’Italia del dopoguerra, infatti, si snoda insieme.

Si parte dal 1940, dalla presenza dei due fratelli Tieghi maggiori (Eraldo e Giulio) nello studio e produzione di strumenti di misura e regolazione, con particolare riguardo alla termoregolazione.

Mentre Eraldo studia Fisica all’Università, il diciottenne Giulio Tieghi è apprendista presso la ditta ing. Cesare Pavone & C. a Milano, nei suoi laboratori tecnico-scientifici in Via San Giovanni alla Paglia 7. Tramite la sua rappresentanza americana la ditta Pavone fa arrivare in Italia i prestigiosi registratori Speedomax, vera scuola per molti strumentisti e costruttori italiani. L’apprendista Giulio Tieghi dimostra subito il suo talento, che gli fu riconosciuto da un rapido susseguirsi di aumenti di paga oraria, che passa da 1,80 a 2,10 e poi a 3,40 lire/ora e dal passaggio alla categoria impiegati col mensile di 965,90 lire/mese.

Le vicende della guerra scombinano gli uomini e i loro rapporti

I fratelli Tieghi, con Eraldo e Giulio in testa, avevano trovato la loro vocazione: non potevano rimanere inchiodati in un laboratorio di riparazioni e lavorare come dipendenti. Dovevano realizzare in proprio le loro idee e spiegare in pieno le loro capacità costruttive.

Così alla fine del 1943, ancora in periodo di Guerra, alla macchia e con qualche “Ausweis” (lasciapassare) carpito a comandi tedeschi, nasce sulle Prealpi, a Carenno, sopra al lago di Lecco, la F.A.S. – Fabbrica Apparecchi Scientifici dei Fratelli Tieghi. Qui vengono costruiti i primi potenziometri portatili e pezzi di ricambio per gli Speedomax, motorini sincroni. La produzione FAS è quasi totalmente assorbita dalla ditta Pavone.

Scesi a valle, in città, alla fine della guerra e del 1945, i fratelli Eraldo e Giulio Tieghi attrezzano ad officina-laboratorio lo scantinato di casa, in Via Colletta a Milano, in zona Porta Romana. Il lavoro di recuperi, riparazioni e ritarature degli Speedomax non basta più. Occorre farsi una clientela propria con prodotti propri.

Nel frattempo i Tieghi, oltre al lavoro, iniziano a metter su famiglia: Eraldo si sposa e si laurea all’Università Statale di Milano, e qualche anno dopo arriva il primo figlio (alla fine saranno cinque!).

Nasce in quei primi anni di dopoguerra, il primo regolatore galvanometrico a tasteggio, che evolve nel tempo con le tecnologie che si trovavano allora e con i brevetti Tieghi. Nel suo ciclo di vita il regolatore a tasteggio viene prodotto in oltre 20.000 unità.

I principali costruttori di forni elettrici industriali, utilizzati nell’industria dei metalli, vetro, cemento, gomma, trattamenti termici ecc. diventano clienti della FAS che si impegna anche con contratti di manutenzione in loco.

La prima Fiera Campionaria di Milano postbellica nel 1947 ospita uno stand FAS vicino a quelli di altri primari storici costruttori quali SAE, Spriano, Gavazzi.

Era la rinascita e insieme la prova che c’era volontà di ripresa. Nel 1954, tappa importante, viene prodotto il primo registratore potenziometrico elettronico della FAS, descritto anche in manuali e libri tecnici dell’epoca. (Strumenti FAS di quegli anni sono ancora il bella mostra nella “sala sezione GISI”, al MuST, Museo della Scienza e Tecnologia di Milano.)

A metà degli anni ’50, in piena ripresa economica, la FAS, rappresentata da Eraldo Tieghi, partecipa alla costituzione del “COMIRE – Costruttori strumenti ed apparecchi di misura e regolazione” in seno all’ANIMA (ANIMA Confindustria Meccanica varia) e nell’ottobre 1956, partecipa alla prima Mostra-Convegno di Strumentazione, il futuro BIAS, che per anni a venire sarà, in Italia a Milano, tra le maggiori fiere internazionali. La FAS è presente con uno stand, ove viene presentata con successo tutta la gamma di strumentazione industriale, e Giulio Tieghi presenta al Convegno una propria relazione dal titolo “La misura di tensioni in corrente continua con apparecchi potenziometrici ad amplificazione elettronica” pubblicata nel N°6 (Novembre-Dicembre) 1956 della prima rivista italiana di strumentazione, che allora si chiamava ancora “Misure e Regolazioni”, poi divenuta “Automazione e Strumentazione”.

Ma ora la memoria va prepotente al ricordo della sera del 22 Dicembre 1956

A Milano si era rapidamente trasmesso uno stato di angoscia: uno dei numerosi voli partiti da Roma con destinazione aeroporto di Milano, col carico di uomini del Nord, impegnati nella Capitale e nel centro Italia, non era arrivato. Il passare delle ore, la fitta nebbia di quel pomeriggio, l’avanzare della notte affievolivano e poi annullavano le speranze di quanti attendevano famigliari, amici e colleghi, per trascorrere insieme le feste e vacanze natalizie. La torre di controllo di Linate aveva perso il contatto con l’aereo. Dov’era quell’aereo col suo carico di 126 persone, atteso a Milano? Solo il giorno dopo si seppe la tragica verità: si era schiantato a quota 2600 metri contro il Monte Giner, una cima del Trentino, nei pressi di Madonna di Campiglio. Nessuno si era salvato, fra gli scomparsi Giulio Tieghi, che tornava dal collaudo di un sistema automatico di controllo realizzato a Roma presso il Centro trasmissioni dell’esercito. Giulio Tieghi lasciava due bimbi e l’amata moglie.

Ed è qui che il fratello più giovane, Vittorio, entra in gioco ed inizia a dare il suo contributo determinante.

I fratelli Tieghi, Vittorio a sinistra, ed Eraldo a destra, presentano alla stampa tecnica il primo “FAS BabyTron” a circuiti integrati nel 1968

L’anno successivo, 1957, si svolge a Düsseldorf, in Germania, la prima Interkama, ed anche questa diverrà un importante Fiera, appuntamento internazionale. Vi partecipa la FAS, che così si inserisce in un flusso internazionale: sulla base del brevetto Tieghi del Pilotron nasce in Francia, a Lione, la CORECI, che diventerà una delle aziende leader in Francia, nel settore della termoregolazione.

Alla seconda edizione dell’Interkama i costruttori si presentano collettivamente sotto egida del COMIRE: Eraldo Tieghi ne ha curato la parte logistica con l’aiuto dell’ICE, gettando il famoso “ponte sul Reno” da cui inizia un ciclo favorevole di espansione del settore produttivo nazionale della strumentazione italiana con sbocco verso i mercati europei ed internazionali.

Eraldo TieghiIntanto si progettano e costruiscono altri strumenti da processo e da laboratorio: con l’intervento di Vittorio la parte elettronica si transistorizza, impostata però ancora su circuiti e componenti lineari. Negli anni a seguire, con l’avvento dei circuiti integrati e con l’elettronica digitale avviene poi la svolta che ha influito pesantemente anche in casa FAS, che inizia a subire la concorrenza di produttori orientali a basso prezzo.

Tra metà e fine degli anni ’70, FAS decide allora di interrompere la produzione di strumenti con i propri marchi e concentrarsi sulla distribuzione di sofisticati sensori e strumentazione di alto livello, provenienti da costruttori USA e di altri paesi europei, coi quali Eraldo e Vittorio Tieghi, hanno nel tempo intessuto stretti rapporti di collaborazione commerciale e tecnica.

Dopo la FAS Automazione e Strument, arrivano Fasinternational, TermoFas e ServiTecno

Nel 1977, come già accennato, per esigenze di diversificazione tra la parte produttiva e quella commerciale di importazione, al posto della vecchia “FAS Automazione e Strumenti” nascono due nuove società srl, la FASintemational affidata a Eraldo Tieghi e la TermoFAS affidata a Vittorio Tieghi, società complementari e in stretta collaborazione.

Poco dopo viene poi creata ServiTecno, per fornire servizi tecnici alle due “società sorelle” e poi, negli anni successivi, anche al mercato: l’azienda, nata nel 1979, si svilupperà poi offrendo soluzioni software di prestigio per il mercato dell’automazione di fabbrica e controllo di processo.

Negli anni seguenti, avviene, nella conduzione delle aziende, il subentro di una nuova generazione di “Tieghi”, Gianluigi ed Enzo Maria, 2 dei 5 figli Eraldo. Gianluigi Tieghi, prima coinvolto come direttore nella gestione di TermoFAS (poi ceduta da Eraldo e Vittorio, alla filiale italiana di una multinazionale tedesca della strumentazione), decide a metà anni ‘80 di rilevare tutte le quote di FASInternational, che tra il 1990 ed il 2015 sviluppa fino a diventare uno dei principali distributori in Italia di sensoristica e strumentazione internazionale. Diventata FASInt, verrà ceduta ad un gruppo italiano di consulenza nel campo Life Science, e Gianluigi si ritira.

Enzo Maria Tieghi, entrato in ServiTecno già durante gli studi universitari, una volta laureato, inizia attività di consulenza e vendita di prodotti di informatica, ai quei tempi settore agli arbori. Nel 1985, Enzo Maria, credendo nell’avventura imprenditoriale, decide di investire e rileva le quote di ServiTecno: inizia ad espandere l’attività proponendo, tra i primi in Italia, software SCADA.

FAS, la famiglia Tieghi e Milano

Ed ora, in appendice, raccontiamo due storie di Milano, del periodo dei sindaci Bucalossi ed Aniasi, e del cardinale Montini, Arcivescovo di Milano, poi diventato Papa Paolo VI.

Come in molte città d’Italia, anche a Milano convivono e si intrecciano avvenimenti e monumenti sia civili che religiosi. Nella Milano del boom economico si innalzano la Madonnina del Duomo e la Torre del Parco, vicino al Castello Sforzesco, quasi a simboli delle due anime che fervono nella metropoli lombarda. In ambedue la ditta FAS, allora, ha installato strumenti di misura e rilevazione.

Nella prima metà anni ‘60 Milano aveva due grossi problemi ed opportunità: la costruzione della prima linea della metropolitana e la lotta allo smog.

La linea 1 della MM passava di fianco al Duomo egli esperti si ponevano alcune domande:

  • I tunnel e l’enorme scavo avrebbero fatto pendere il Duomo?
  • Il passaggio dei convogli avrebbe provocato vibrazioni dannose?

Di qui nasce l’installazione di sensori FAS sulla sommità della guglia più alta, ai piedi della Madonnina, collegati a strumenti per misurare le vibrazioni e gli spostamenti, posti negli uffici della Fabbrica del Duomo, retrostante. Risultato: la metropolitana, con lo scavo prima e il traffico sotterraneo poi, non dava motivi di preoccupazione per l’integrità del monumento.

Analizzando le misure ed i dati, si scoprì, però, che il vento, le stagioni e il sole provocano spostamenti della guglia che arrivano a dieci millimetri quando vi siano temporali eccezionali o… terremoti: è stato questo sismografo, un punto di riferimento in Lombardia, per parecchi anni! Tutta la catena sensore-strumenti sono stati poi distrutti da un fulmine, caduto durante un temporale, dopo che il parafulmine di tipo radioattivo (e ritenuto pericoloso per le radiazioni) era stato sostituito. Nuove tecniche optoelettroniche hanno poi permesso di rimettere in funzione il sistema.

Nel frattempo, siamo negli anni ’60, su Milano gravava una cappa di nebbia e smog alta 50 metri e vasta oltre 50 chilometri. L’inquinamento doveva esser contenuto. Però, come misurarlo, quantificarlo? Come metterlo in relazione con fatti meteorologici, e in particolare con le tante inversioni termiche?

 

La Torre nel Parco (da Wikipedia) , la Torre Branca, originariamente Torre Littoria, è una costruzione in acciaio realizzata nel 1933 su progetto dell’architetto Giò Ponti e situata all’interno del Parco Sempione a

Milano. Con i suoi 108,60 metri di altezza è oggi la decima struttura accessibile più alta della città dopo la Torre Unicredit (231 m), la Torre Isozaki (207 m), il Palazzo Lombardia (161 m), la Torre Solaria (143 m), la Torre Diamante (140 m), il Grattacielo Pirelli (127 m), la Torre Breda (117 m), il Bosco verticale (111 m) e la Torre Galfa (109 m).

Nel 1960 la Torre del Parco, alta 100 metri, era il secondo punto più alto di Milano dopo la Madonnina, e divenne allora la specola per sorvegliare e misurare temperatura, umidità e fumi “in quota”: qui vennero installati in cima sensori FAS, e sotto la torre i registratori che per anni hanno funzionato sotto il controllo dell’Osservatorio Meteo di Brera.

L’amministrazione meneghina aveva i dati per emettere ordinanze per limitare combustibili e caldaie per riscaldamento. Le cose nel tempo migliorano, ma la Torre, per la scarsa manutenzione, peggiora e cade in disuso. Oggi la rete anti-inquinamento e più vasta, vi sono altri punti elevati che prima non esistevano, ma anche la Torre ha ripreso il suo aspetto d’una volta e, probabilmente, anche la strumentazione è stata aggiornata, più sofisticata e “connessa”, ricordando le prime esperienze con strumenti FAS.

 

Eraldo Tieghi, uomo di Associazioni

Oltre ad essere stato imprenditore, Eraldo Tieghi è stato uomo di associazione.

Oltre a partecipare alle associazioni imprenditoriali lombarde e nazionali è stato tra i fondatori del GISI (Gruppo Imprese Strumentazione Industriale) da lui fortemente voluto e creato nel 1974 insieme ad altri “visionari” imprenditori/strumentisti del tempo, diventando poi anche Presidente.

Eraldo Tieghi ha costituito negli anni ’60 anche il nocciolo di partenza di AIS (Associazione Italiana Strumentisti) e di ISA Italy Section, affiliata italiana di ISA- The International Society of Automation, la maggiore associazione globale per i professionisti della strumentazione ed automazione, che conta oggi oltre 30.000 soci.

Nel 1990 riceve il prestigioso riconoscimento ISA Life Achievement Award, primo non americano e terzo nella storia di ISA, dopo nomi del calibro di A.O.Beckman e H.C.Frost, pionieri della strumentazione mondiale. Dopo di lui solo pochi altri ricevono questo premio, tra i quali Dick Morley (inventore dei PLC). Nell’ottobre del 1995, (foto qui a fianco) nella sua ultima apparizione su un palco negli USA, riceve dal presidente di ISA la targa di ISA Fellow, ancora una volta, primo italiano ad avere questo onore.

 

Una notte nell’autunno del 1997, qualche giorno prima del suo compleanno, Eraldo Tieghi, che a quel tempo era ancora Presidente del CDA di ServiTecno, viene a mancare per un improvviso malore.

Il resto è storia moderna