Un moderno sistema di controllo e supervisione, unito a una soluzione che garantisce l’alta disponibilità degli impianti e la business continuity, fanno dei depuratori marchigiani di Jesi e Castelbellino un caso esemplare di gestione avanzata dei servizi idrici.

Multiservizi è una delle principali realtà a cui compete la gestione dei servizi idrici nelle Marche. Gli impianti gestiti dalla società afferiscono a una rete di acquedotti che si estende su 5.200 km, con 2.000 km di rete fognarie e 41 depuratori. Le utenze servite sono 220.000 per un volume di acqua fatturata di circa 28 milioni di metri cubi.

I 41 impianti di depurazione gestiti da Multiservizi trattano complessivamente circa 42 milioni di mc di acque reflue di origine civile ed industriale. I depuratori principali sono quelli di Ancona, Falconara, Senigallia, Jesi, Fabriano, Camerano e Castelbellino, tutti di taglia superiore ai 10.000 abitanti equivalenti (AE).

Il progetto di revamping

A inizio anni Duemila furono installati sistemi di supervisione e telecontrollo per quattro depuratori di grande importanza per il territorio marchigiano a Falconara (11.000.000 mc), Senigallia (4.500.000 mc), Iesi (7.000.000 mc) e Castelbellino (1.300.000 mc). A distanza di qualche anno nel corso del 2015 Multiservizi ha deciso di procedere a un significativo revamping di questi impianti, ai quali si aggiungeranno a breve anche quello di Matelica e Fabriano. “Dopo tanti anni – spiega Damiano Brega, responsabile della divisione di General Impianti a cui competono i progetti elettrici e lo sviluppo software – l’hardware su cui girava il sistema di supervisione e telecontrollo appariva piuttosto datato e, con esso, anche le release software dello SCADA”.

Multiservizi decide quindi per un corposo aggiornamento che ha comportato la sostituzione delle macchine Host, aggiornamenti delle versioni di GE iFix da versioni datate alla versione 5.5, aggiornamento in alcuni casi dei PLC con versioni a CPU ridondata, upgrade del firmware dei controllori e sostituzione di parte della periferia I/O. L’aggiornamento di iFIX alla versione 5.5 è solo temporaneo: presto sarà infatti aggiornato anche il software dei Terminal Server di Ancona e allora tutte le macchine passeranno all’ultima release 5.8.

Incaricata di manutenere i sistemi e sviluppare upgrade e applicazioni è la General Impianti, la società da cui ha avuto origine, nei lontani anni Settanta, il gruppo Loccioni e che oggi, in seno a questa realtà, gestisce i progetti di automazione e impiantistica, con una particolare focalizzazione sui progetti che hanno un elevato impatto ambientale.

 

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Ciascuno degli impianti è gestito da un PLC che si occupa di gestire le logiche di automazione, mentre la supervisione e la gestione degli allarmi sono affidati a GE iFix, lo SCADA di GE distribuito e supportato in Italia da ServiTecno, che si occupa della storicizzazione dei dati e di offrire l’interfaccia operatore (HMI) che serve sia per la visualizzazione del sistema sia per la configurazione dei parametri.

I PLC, dicevamo, sono preposti all’esecuzione delle funzioni di automazione. Gestiscono tutti i segnali di ingresso e uscita, analogici e digitali: leggono gli stati delle utenze d’impianto, comandano le attivazioni delle utenze, acquisiscono le misure dai sensori, leggono e comandano la frequenza di lavoro degli inverter. Infine comunicano i dati allo SCADA (tranne nel caso di Castelbellino, come vedremo più avanti) tramite interfacce ethernet.

Ciascuno degli impianti ha un proprio server SCADA che gestisce circa 10.000 tag. Il server comunica poi, tramite una rete privata Multiservizi, con il Terminal Server Client centrale di Ancona, dove sono visualizzati tutti gli stati dei diversi supervisori iFix in uso presso Multiservizi: non solo quelli per la gestione degli impianti di depurazione, ma anche quelli relativi agli altri servizi erogati dall’azienda.

Gli impianti sono presidiati localmente, con l’eccezione di quello di Castelbellino che è invece telegestito da Iesi. La centrale di Ancona funziona 24 ore su 24 e si occupa sia della supervisione generale sia del controllo degli impianti negli orari in cui non sono presidiati in loco.

 

 

Attenzione alla disponibilità di impianto

Mentre negli impianti di Falconara e Senigallia gli SCADA server degli impianti sono dotati di un sistema di backup a freddo (GE iFIX è in funzione su una macchina e si sincronizza periodicamente con una seconda macchina di riserva e nel caso in cui la macchina on line avesse un problema, l’operatore opera manualmente lo switch sul sistema di backup), nel depuratore di Iesi è in funzione un sistema di gestione della disponibilità di impianto particolarmente avanzato. Qui infatti è stato installato un nodo everRun, la piattaforma di Stratus dedicata proprio alla massimizzazione della disponibilità d’impianto, sempre distribuita e supportata da ServiTecno. In questo impianto le macchine fisiche su cui è installato lo SCADA sono due, gestite in maniera automatica da everRun. Grazie a everRun il sistema è fault tolerant ed è in grado di funzionare ininterrottamente anche in caso di guasto a uno dei due host: l’applicazione opera infatti su due macchine virtuali. Se una macchina cade, l’applicazione continua a girare sull’altra macchina senza interruzioni o perdita di dati. Allo stesso modo se un componente cade, viene rimpiazzato con il componente funzionante dal secondo sistema. “Da quando questo sistema è entrato in funzione – spiega Paolo Pauri, project Manager di Multiservizi SpA – non si è più verificato alcun fermo impianto che fosse riconducibile alla parte tecnologica dell’infrastruttura”.

 

 

 

Al sistema di Jesi, poi, è stata anche affidata la gestione dello SCADA di Castelbellino, che non è presidiato localmente. Grazie a una comunicazione sicura tramite la wireless WAN aziendale, i dati raccolti dai PLC che operano in locale a Castelbellino sono trasmessi a Iesi, dove gli host ospitano sia lo SCADA dell’impianto locale sia quello dedicato al depuratore di Castelbellino. “In questo modo – racconta Pauri – abbiamo potuto ridurre considerevolmente i costi, riducendo il numero di macchine host da acquistare e centralizzando le operazioni di monitoraggio”.

A Iesi e Castelbellino la fault tolerance non si ferma soltanto alla parte SCADA, ma è stata implementata anche per l’automazione locale. In questi due depuratori infatti sono stati recentemente aggiornati anche i PLC, che ora sono dotati di doppia CPU che consente di gestire la ridondanza via software.

Nei due anni successivi (dunque già in funzione) un sistema simile al tandem Iesi-Castelbellino è stato realizzato per i depuratori di Fabriano e Matelica.

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